Intervista a Fernando Cellurale e Giuseppe Mazzocchetti



Intervista a Fernando Cellurale e Giuseppe Mazzocchetti sul piano formativo “Cultivate youR identitY “; beneficiaria del piano è OrtofruttaMolise Società Semplice di San Martino in Pensilis (CB).
Il piano formativo è finanziato con l’Avviso 47.
Fernando Cellurale è il presidente dell’ente di formazione Arcadia.
Giuseppe Mazzocchetti è il presidente di OrtofruttaMolise.


  • Può descriverci, a partire dall’analisi dei fabbisogni condotta in fase di progettazione, come avete organizzato una formazione che ha interamente soddisfatto i requisiti dell’Avviso?

Fernando Cellurale – Arcadia

Quando è stato pubblicato l’Avviso 47 abbiamo pensato che sarebbe stato più complicato convincere le imprese a partecipare: la presenza di obiettivi ben definiti – digitale e green, parità di genere, intergenerazionalità, cultura cooperativa – avrebbe potuto scoraggiare la partecipazione ma non è stato così. Nel dialogo con l’impresa – e anche con le altre, avendo presentato più piani – ci siamo resi conto che si trattava di temi “latenti”, attinenti alla loro attività e alle loro strategie sul futuro.
Con OrtofruttaMolise, azienda agroalimentare che si occupa di produzione e distribuzione wordwide di cipolle, abbiamo fatto semplicemente un’operazione maieutica, ossia tirare fuori i loro fabbisogni. E d’altronde non avrebbe potuto essere altrimenti perché abbiamo avuto bisogno di loro, in fase di progettazione, per capire quali competenze e in che modo valorizzarle nel loro specifico contesto agricolo. Lo scambio tra generazioni sui saperi legati alla terra, per esempio, è una prassi abituale nelle loro attività, ma non è mai stata né valorizzata né formalizzata; quindi, nel piano il docente sarà un loro lavoratore mentre il nostro contributo sarà quello di codificare le esperienze e rendere espliciti i passaggi di apprendimento reciproco.

Sul digitale invece siamo stati noi a proporre una formazione su PICO, la piattaforma Legacoop Nazionale che supporta le imprese cooperative a gestire le trasformazioni legate alle tecnologie e che nella nostra Regione si sta costituendo come “nodo territoriale” con la direzione di Filomena Simonelli di Legacoop Molise.
Nel modulo intitolato “Trasformazione digitale” abbiamo ibridato una serie di contenuti a partire dalle conoscenze di docenti esperti non solo di digital media, ma anche di economia circolare e di food strategy. L’impresa di fatto ci aveva espresso “solo” la necessità di acquisire nuove competenze per partecipare ai bandi on line della Camera di Commercio, noi abbiamo agganciato altri elementi legati all’e-commerce, ai social media, ai mercati più sensibili al mangiar sano.

Come formatori abbiamo cercato di ampliare i temi proposti dal Fondo, renderli più stimolanti sul piano didattico e innescare il cambiamento. Con il modulo “Next generation EU – la programmazione comunitaria green/digitale/pari opportunità” intendiamo approfondire le tecniche di progettazione europea con un docente che è anche consulente per i POR in Regione Molise, e quindi capace di esporre come scrivere i bandi regionali, e, in più, di far conoscere l’approccio giusto con cui partecipare al Piano europeo di rilancio dell’economia. Next generation EU infatti punta a nuove vision su ambiente – e loro sono un’azienda agricola – e sulle pari opportunità – e loro contano una presenza femminile più alta rispetto alla media di settore; non a caso abbiamo concordato un corso sul gender gap.
Aggiungo che il modulo sulla cooperazione è stato voluto perché OrtofruttaMolise, pur non essendo una cooperativa, è un’impresa con un alto livello di partecipazione e condivisione e intende estendere ulteriormente la collaborazione tra lavoratori e struttura.

Giuseppe Mazzocchetti – OrtofruttaMolise

Come OrtofruttaMolise siamo nati nel 2008 con una produzione molto piccola di circa 30 ettari di proprietà della mia famiglia, poi siamo entrati in contatto con un imprenditore emiliano che produceva e distribuiva cipolle e da una conduzione artigianale siamo diventati una realtà industriale.
Le nostre cipolle rispondono bene alle esigenze del mercato della GDO, anche internazionale, essendo disponibili, con un costante ottimo rapporto qualità-prezzo, per circa 10 mesi l’anno; ci piace ricordare che la nostra zona di coltivazione è particolarmente vocata per la produzione di cipolle precoci e tardive, soprattutto a bulbo bianco e rosso.
Per la nostra impresa la qualità del prodotto e la sicurezza dei lavoratori sono elementi essenziali e strettamente correlati: solo se un’azienda è sicura diventa efficiente, produttiva e genera profitto. Quindi in OrtofruttaMolise la formazione, ben oltre la Legge 81, è crescita, motivazione e fidelizzazione del personale, come anche cura dell’organizzazione nel suo insieme.
L’importanza dell’elemento organizzativo lo abbiamo acquisito con il tempo: dopo aver applicato correttamente le regole ci siamo resi conto che la sicurezza fa bene all’organizzazione. È successo per esempio che, dovendo individuare e segnalare nei magazzini i percorsi di uomini e mezzi (i muletti che trasportavano i sacchi di cipolle), compresi i passaggi pedonali, eravamo tutti un po’ perplessi: ci sembravano regole inutili e poco pratiche, ma poi abbiamo scoperto che grazie a questa razionalizzazione sono stati ridotti i tempi di carico e scarico.
Con l’Avviso di Fon.Coop proposto da Arcadia vorremmo rafforzarci con nuove competenze, innalzando qualità del lavoro promuovendo maggiore partecipazione. Noi abbiamo come punto di riferimento il modello Toyota, che a mio parere è un modello insuperato di lavorare e lavorare valorizzando le persone, anche per chi fa agricoltura avanzata come la facciamo noi. Vorremmo quindi che il nostro sistema di gestione sia per i lavoratori il più possibile motivante; con questo piano introdurremo la rotazione delle mansioni, per evitare che si faccia ogni anno la stessa cosa e costruiremo degli spazi per la socializzazione.

  • E la formazione in ambito ambientale?

Giuseppe Mazzocchetti – OrtofruttaMolise

La formazione prevista dal piano sul Sistema Green ci permetterà di implementare un modello di integrazione tra tutela ambientale, energia, qualità e, naturalmente, sicurezza del lavoro. Noi abbiamo l’obbligo del corretto smaltimento degli scarti e con le cipolle ne produciamo decisamente parecchi: sul terreno, dove si fa la cavatura e si tolgono il gambo e le radici, e nello stabilimento dove, con l’essicazione naturale e l’insacchettamento, la parte più esterna si stacca e volatilizza; in un’ottica di economia circolare, raccoglieremo questi scarti e li trasformeremo in energia rinnovabile.
Inoltre noi non abbiamo campi nostri perché la coltivazione delle cipolle necessita della rotazione e dopo la produzione le terre vanno a riposo. Ogni anno quindi affittiamo i campi più adatti in diversi luoghi della Regione per raggiungere il nostro fabbisogno produttivo impiegando lavoratori sensibilizzati e addestrati alle nostre migliori modalità di coltivazione sostenibile.

  • Il piano prevede molta formazione a distanza: perché questa scelta?

Fernando Cellurale – Arcadia

Con la pandemia noi formatori abbiamo riscoperto, ma forse è il caso di dire scoperto con occhi nuovi, la formazione a distanza, che oggi usiamo abitualmente.
Sin dallo scorso anno, dopo le prove per individuare la strumentazione più adatta, abbiamo affinato una didattica più efficace per i moduli virtuali ed i webinar. Abbiamo constatato che non si possono fare più di due ore di FAD al giorno, e questo perché davanti allo schermo l’attenzione dei partecipanti è più concentrata e andando oltre si vanifica l’apprendimento. Non tutte le tematiche sono adatte ad essere svolte on line e l’aula virtuale è meglio che abbia al massimo 10 partecipanti. Ciò ha comportato un nuovo modo di insegnare, un diverso patto formativo con il discente e l’acquisizione di nuove professionalità. Abbiamo piacevolmente notato che con la FAD spesso aumenta la partecipazione degli allievi: alcuni in aula si vergognavano a farsi avanti, ad interagire con gli altri, da remoto invece hanno meno timidezza. In ogni caso l’uso abituale della FAD è uno strumento innovativo in più al nostro arco.

  • Con OrtofruttaMolise l’uso della FAD è stato condiviso?

Fernando Cellurale – Arcadia

Sì, loro sono stati molto aperti ad utilizzare la formazione a distanza e sono stati molto attenti a organizzare dei calendari compatibili con le esigenze dei lavoratori, inoltre abbiamo concordato quali temi dovevano svolgersi anche in presenza.

  • Come si concilia la formazione a distanza, e la cultura digitale in generale, con il vostro contesto agricolo?

Giuseppe Mazzocchetti – OrtofruttaMolise

Per due motivi abbiamo accolto con favore l’utilizzo della FAD. Il primo è pratico: il 90% dei nostri lavoratori non risiede a San Martino in Pensilis, dove si trova la nostra sede dove si sarebbero svolti i corsi, e la FAD ci è parsa un’agevolazione, anche perché la formazione sarà effettuata fuori orario di lavoro. Ma soprattutto noi vorremmo stimolare e valorizzare orizzontalmente le competenze digitali anche nel medio periodo. Certo, noi mettiamo le mani nella terra e, se alcune materie si faranno on line, poi bisognerà incontrarsi in presenza per mettere a punto le competenze nella dimensione reale.
Complice di questa scelta, bisogna dirlo, è la trasformazione di molti dei nostri comportamenti sociali e lavorativi dovuti all’avvento della pandemia, che per lunghi mesi ha limitato gli spostamenti fisici: abbiamo imparato a riunirci virtualmente, a vederci dai luoghi non consueti semplificando e facilitando le interazioni.
L’utilizzo delle piattaforme ci servirà sempre più per contattare i fornitori, per promuovere il prodotto, per avere nuove commesse. Man mano che si andrà avanti, noi stiamo pensando che la digitalizzazione servirà per la gestione delle coltivazioni da remoto, e non è fantascienza pensare che i nostri campi di cipolle potranno essere monitorati con i droni. È una prospettiva futura alla quale dobbiamo saper guardare. Questa è la direzione.

 

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