Intervista a Davide Drei

Davide Drei, dai primi di maggio lei è il nuovo Direttore Generale di Fon.Coop. 

 

• Con quale esperienza lei entra a dirigere il Fondo della Cooperazione e quali sono stati i suoi primi passi?

 

La mia storia è scritta sin dalle esperienze giovanili all’interno del movimento cooperativo; come operatore, socio, imprenditore sociale e dirigente all’interno del sistema cooperativo facendo peraltro della formazione un elemento distintivo della mia esperienza cooperativa. Perché l’impresa cooperativa, che è impresa di persone per le persone, ha l’intrinseca vocazione a valorizzare le competenze e i talenti dei singoli e di consentire al contempo, in un complesso e sapiente equilibrio, l’aumento del valore della produzione e del servizio e lo sviluppo delle reti di appartenenza e del territorio di cui contribuisce allo sviluppo.

La formazione cooperativa è dunque quella funzione preziosa che fa crescere imprese vocate alla responsabilità sociale e persone che con il loro lavoro e impegno agiscono da cittadini. Dirigere il Fondo della formazione cooperativa è dunque per me presiedere uno degli aspetti più vitali e, ripeto, preziosi, della cooperazione stessa.

L’avvio del nuovo ruolo di direzione ha praticamente coinciso con il dispiegarsi dell’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da coronavirus. C’era da reimpostare l’organizzazione del Fondo che da marzo lavora in smartworking, era necessario fornire assistenza alle nostre associate impegnate nelle attività formative e dare risposte al movimento cooperativo che ha dovuto affrontare, come ciascun comparto economico, la transizione dovuta al blocco delle attività ma avendo in più la responsabilità della presa in carico delle persone più esposte e fragili, e che sono state le più colpite dall’emergenza sanitaria e dalla conseguente crisi.

Il nostro impegno è stato di dare sostegno tempestivo e adeguato. È stata garantita assistenza continua e professionale a tutte quelle imprese che in questi mesi hanno potuto proseguire le attività d’aula – vietate dai DPCM in presenza – in modalità a distanza: le nostre associate e gli enti di formazione hanno condiviso con noi lo sforzo e ci hanno dato spunti preziosi per il nostro lavoro futuro.

 

• Infatti, il futuro. Come Direttore lei non ha solo gestito l’emergenza ma anche preparato le risposte al movimento cooperativo…

 

Lo scorso 8 giugno abbiamo pubblicato il primo Avviso Re-Start e a luglio uscirà il secondo, l’Avviso Rilancio. Ho potuto seguire l’avvio di queste prime iniziative per le nostre associate, gli stakeholders e il movimento cooperativo di cui Fon.Coop è espressione, attingendo all’esperienza altamente significativa e al modus operandi costruiti in 19 anni di storia del Fondo.

Gestire un’emergenza, specialmente quella che stiamo vivendo, non s’improvvisa: la costruzione di risposte per il futuro, che con ogni probabilità vedrà seguire al blocco per l’emergenza sanitaria una difficilissima crisi economica, ha come precondizione la capacità di programmazione, una salda visione e l’ascolto ad ogni livello. Per Fon.Coop la programmazione delle risorse per la formazione ha significato nel tempo redistribuire finanziamenti più contenuti con regole che dal 2016 sono diventate sempre più rigorose, per rispondere a fabbisogni molto diversificati. Ovvero espressione di una platea di aderenti che, proprio perché espressione del movimento cooperativo, è caratterizzata dalla compresenza di tutti i settori economici e di ogni dimensione d’impresa: le grandi imprese, le PMI, le microimprese.

Il Fondo in questi anni è divenuto il luogo dove esigenze e fabbisogni tanto differenti sono stati composti in un’offerta di finanziamenti che, ci tengo a sottolineare, trova la sua sintesi più alta nella capacità di promuovere tanto la crescita della competitività delle imprese quanto la promozione del diritto alla formazione dei lavoratori. Il Fondo per lo specifico che gli compete non solo ha assolto il suo compito di finanziare formazione di qualità con le sue attività tipiche – assistenza alla progettazione, gestione e rendicontazione delle attività finanziate – ma ha promosso percorsi di apprendimento, apportando alle politiche delle parti sociali – cooperative e sindacali – contributi importanti come quello della co-programmazione degli Avvisi e quella della valutazione d’impatto attualmente in corso. Nel misurare gli effetti nel medio-lungo periodo della formazione sulle attività delle imprese – in termini di servizi, di innovazione, di inclusione – il Fondo potrà misurare qualitativamente e quindi dare nuova vita alle esperienze più positive e innovative per riproporle a tutta la platea delle aderenti, all’interno di una vision dove la formazione serve non solo al cambiamento, ma anche al miglioramento – e che presuppone una notevole capacità di dialogo e di ascolto.

I nuovi Avvisi hanno attinto a questo patrimonio di capacità di mediazione e di analisi. In questi mesi le imprese ci hanno espresso l’urgenza sia di ripartire subito ma anche la necessità di ripensare le attività per affrontare con competenze più salde le nuove prospettive ridisegnate dalla crisi. Dal canto loro le parti sociali e gli stakeholders hanno espresso l’esigenza di far accedere il più ampio numero di imprese possibile e di dare un forte segnale dal punto di vista valoriale. I due Avvisi esprimono queste esigenze.

 

• Può descriverli brevemente?

 

Con Re-Start, di 1,5 milioni di euro, finanziamo la formazione per ripartire con modalità semplificate e veloci: imprese e lavoratori saranno accompagnati nelle attività di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e nella corretta ed efficace applicazione delle disposizioni e dei protocolli di contrasto al coronavirus. Sarà inoltre possibile sviluppare le competenze digitali per sostenere il proseguimento dei processi di trasformazione e innovazione tecnologica in atto sia in ambito produttivo sia nell’organizzazione del lavoro da remoto. Sarà inoltre privilegiato l’equilibrio tra lavoro e vita privata, e mi riferisco soprattutto al lavoro delle donne, in questo periodo così gravato da nuove incombenze e responsabilità.

L’Avviso Rilancio, che prevede 3 milioni di euro, sostiene la strategia di sviluppo, innovazione e riposizionamento delle imprese finanziando una formazione ispirata alla crescita ragionata, sostenibile ed inclusiva riconducibile agli obiettivi dell’Agenda 2030 Onu. Riferendoci a questi principi intendiamo orientare i piani su valori che da sempre sono cardine del movimento cooperativo ma che oggi devono essere con forza ribaditi con una sola voce e per una comune e condivisa visione di crescita – la stessa in tutto il pianeta, oggi drammaticamente colpito dal medesimo morbo.

Questi principi sono sostanziali all’Avviso per come sono declinati gli obiettivi ed è orientata la progettazione. Solo per fare qualche esempio, l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze – anche tecniche e professionali – è finalizzata sia al mantenimento dell’occupazione, in particolare dei soggetti vulnerabili, che ad una crescita in armonia ed in raccordo con il territorio di riferimento.

Il diritto al lavoro è sostenuto in ambienti che siano sani per tutti i lavoratori e in particolare quelli più vulnerabili; è privilegiata l’introduzione di nuove tecnologie rispettose dell’ambiente in processi organizzativi e produttivi il più possibile inclusivi.

In comune i due Avvisi hanno la caratteristica di promuovere i piani pluriaziendali, oltre a finanziamenti per piano contenuti, per permettere il più ampio numero di partecipanti.

 

 

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