Avviso 48 Strategico: una prima analisi dei dati di progettazione
L’Avviso 48 “Innovazione e sostenibilità”, pubblicato il 13 luglio 2021 ha stanziato 4 milioni di euro per promuovere il riposizionamento innovativo delle imprese aderenti e l’affermazione di modelli organizzativi, produttivi e di consumo che coniugano crescita e competitività con criteri di sostenibilità nelle sue diverse accezioni: economica, ambientale e sociale.
L’Avviso ha finanziato piani formativi aziendali, pluriaziandali e pluriregionali attraverso due fasi strettamente interconnesse: prima l’analisi dei fabbisogni, delle prospettive di crescita sia aziendali che individuali dei lavoratori (Fase I) e solo in seguito, in base ai risultati ottenuti, la progettazione delle attività formative (Fase II).
La presente analisi è stata condotta su tutti i piani presentati, ed evidenzia come l’Avviso abbia stimolato un rilevante interesse per i temi proposti e indotto una significativa partecipazione – che è andata ben oltre le risorse stanziate.
L’assegnazione delle risorse su base nazionale – tabella 1 – ha senz’altro incoraggiato il protagonismo di tutti i territori, solo per la regione Calabria non sono stati presentati piani. Un protagonismo peraltro che si riscontra anche di quei contesti, settori e dimensioni di impresa meno propensi a questa tipologia di Avviso, segno che i temi e la relativa declinazione in obiettivi sono stati colti come opportunità concreta di sviluppo e di apertura a nuovi spazi di azione.
I piani presentati sono stati 104 ed hanno visto il coinvolgimento di 285 imprese per un contributo richiesto pari a 5.796,775 di euro a fronte dei 4.000.000 di euro stanziati dall’avviso.
Circa il 17% delle risorse sono state richieste dalle imprese con sede in Lombardia e in Emilia-Romagna, seguite con il 13% da quelle presenti nel Lazio e in Toscana; c’è molta vivacità tra le imprese del sud che concorrono sia aggregandosi nel medesimo territorio oppure attraverso piani pluriregionali.
Tabella 1 Avviso 48 – Distribuzione regionale dei piani presentati, delle imprese e del contributo richiesto | ||||||
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Regione | N. piani | N. Imprese beneficiarie | N. allievi | Ore di formazione presentate | Importo richiesto | % su contributo richiesto |
Abruzzo | 1 | 3 | 57 | 410 | 79.999 € | 1,4% |
Campania | 3 | 18 | 357 | 1.170 | 235.616 € | 4,1% |
Emilia Romagna | 18 | 41 | 815 | 4.323 | 933.557 € | 16,1% |
Lazio | 12 | 29 | 721 | 3.314 | 743.732 € | 12,8% |
Lombardia | 22 | 37 | 1.470 | 4.479 | 964.872 € | 16,6% |
Marche | 3 | 17 | 368 | 1.266 | 237.395 € | 4,1% |
Molise | 1 | 4 | 25 | 160 | 49.400 € | 0,9% |
Piemonte | 10 | 13 | 588 | 4.567 | 473.010 € | 8,2% |
Puglia | 6 | 11 | 334 | 1.524 | 324.600 € | 5,6% |
Sardegna | 3 | 16 | 210 | 727 | 163.249 € | 2,8% |
Sicilia | 3 | 10 | 264 | 1.138 | 232.818 € | 4,0% |
Toscana | 12 | 21 | 1.350 | 3.804 | 770.865 € | 13,3% |
Trento | 1 | 7 | 54 | 116 | 23.460 € | 0,4% |
Veneto | 4 | 13 | 522 | 1.260 | 267.491 € | 4,6% |
Pluriregionali | ||||||
Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, Umbria, Veneto | 1 | 14 | 87 | 640 | 78.677 € | 1,4% |
Basilicata, Umbria | 1 | 6 | 75 | 300 | 31.500 € | 0,5% |
Friuli Venezia Giulia, Veneto | 1 | 6 | 32 | 284 | 62.885 € | 1,1% |
Lazio, Liguria, Sardegna, Toscana, Umbria | 1 | 13 | 48 | 313 | 80.000 € | 1,4% |
Lombardia, Umbria | 1 | 6 | 28 | 175 | 43.650 € | 0,8% |
Totale | 104 | 285 | 7.405 | 29.970 | 5.796.775 € | 100,0% |
Analizzando la composizione dei piani per tipologia di proponente (tabella 2), emerge che circa il 50% coinvolge più imprese, in media 3 e che l’aggregazione della domanda rimane una prerogativa degli enti di formazione; infatti l’84% delle imprese si è avvalso dell’intermediazione degli enti di formazione che rimangono gli interlocutori diretti delle aziende favorendone la promozione e la partecipazione agli Avvisi; non solo, ma si configurano come strumento indispensabile per l’accesso alla formazione delle imprese di piccole dimensioni.
Tabella 2 Avviso 48 – numero di piani ed imprese per tipologia di ente proponente | ||||
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Tipologia ente proponenete | N. Piani presentati | N. Imprese beneficiarie | Contributo richiesto | Media aggregazioni |
ATI o ATS di impresa | 6 | 25 | 377.570 € | 4 |
ATI o ATS di soli Enti o Società di formazione | 2 | 8 | 153.300 € | 4 |
Consorzio | 1 | 2 | 39.461 € | 2 |
Impresa beneficiaria | 18 | 18 | 955.639 € | 1 |
Istituti di istruzione e/o ricerca Enti pubblici (Università) | 1 | 3 | 79.849 € | 3 |
Società/Ente o altro soggetto abilitato alla formazione | 76 | 229 | 4.190.955 € | 3 |
Totale | 104 | 285 | 5.796.775 € | 3 |
La dimensione prevalente (tabella 3) si conferma quella con organico 10-49 che rappresenta il 47% delle imprese partecipanti, mentre la dimensione 50-249 si posiziona al primo posto per numero dei lavoratori coinvolti in formazione.
Tabella 3 Avviso 48 – Imprese beneficiarie per dimensione, contributo richiesto e destinatari | |||||
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Dimensione d’impresa | N. Imprese beneficiarie | Contributo richiesto | Incidenza % su contributo richiesti | N. Destinatari | Incidenza % sui lavoratori |
0-9 dipendenti | 104 | 745.723 € | 13% | 371 | 8,6% |
10-49 dipendenti | 119 | 2.710.205 € | 47% | 1.624 | 37,8% |
50-249 dipendenti | 59 | 2.197.953 € | 38% | 2.165 | 50,3% |
Oltre 249 dipendenti | 3 | 142.895 € | 2% | 141 | 3,3% |
Totale | 285 | 5.796.775 € | 100% | 4.301 | 100,0% |
Per quanto riguarda il settore (tabella 4) il prevalente è quello delle aziende che operano nel comparto sociosanitario, assistenziale educativo e di inserimento lavorativo con il 55,0% delle imprese ed il 59% del contributo richiesto; il 22% delle aziende opera invece nel settore del commercio e del turismo, mentre il 9% opera nel settore dell’industria e in quello agroalimentare.
Tabella 4 Avviso 48 – Imprese partecipanti per dimensione organico e settore economico | ||||||||||||
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Dimensione 0-9 |
Dimensione 10-49 |
Dimensione 50-249 |
Dimensione oltre 249 |
Totale | ||||||||
Settore | N. Imprese |
Importo |
N. Imprese |
Importo richiesto |
N. |
Importo |
N. Imprese |
Importo richiesto |
N. Imprese |
Importo richiesto |
% su settore |
% su importo richiesto |
agricoltura | 14 | 98.459€ | 8 | 142.496€ | 5 | 138.621€ | 27 | 379.576€ | 9% | 7% | ||
commercio | 28 | 176.526€ | 21 | 505.006€ | 13 | 510.498€ | 62 | 1.192.030€ | 22% | 21% | ||
credito | 3 | 85.564€ | 3 | 85.564€ | 1% | 1% | ||||||
industria* | 6 | 63.819€ | 13 | 226.979€ | 6 | 311.102€ | 25 | 601.900€ | 9% | 10% | ||
sanitario | 51 | 371.160€ | 71 | 1.719.288€ | 31 | 1.189.674€ | 3 | 142.895€ | 156 | 3.423.017€ | 55% | 59% |
trasporti** | 3 | 25.759€ | 3 | 30.873€ | 4 | 48.058€ | 10 | 104.690€ | 4% | 2% | ||
Totale | 104 | 745.723€ | 119 | 2.710.205€ | 59 | 2.197.953€ | 3 | 142.895€ | 285 | 5.796.775€ | 100% | 100% |
* include costruzioni
* include servizi
Rispetto alla forma giuridica delle imprese, le cooperative rappresentano il 65% sul totale; il 16% si distribuisce tra associazioni riconosciute e non (prevalentemente associazioni di rappresentanza del movimento cooperativo e organizzazioni sindacali); seguono le SRL e le SNC (15%). La presenza così incisiva delle organizzazioni di rappresentanza è un dato non trascurabile ai fini del successo dell’avviso perché prefigura una significativa condivisione su temi e percorsi considerati decisivi per promuovere per accompagnare le imprese ed i lavoratori nei rispetti percorsi di sviluppo.
Rispetto alle attività propedeutiche (tabella 5), emerge che l’attività di ricerca è presente nel 90% dei piani a cui si aggiunge il 15% dell’attività di ricerca per l’occupabilità.
Tabella 5 Avviso 48 – Frequenza delle tipologie di attività propedeutiche nei piani presentati | ||
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Attività propedeutiche previste dall’Avviso | frequenza delle attività nei piani | % |
Attivazione di processi di partenariato | 60 | 58% |
Attività di comunicazione e diffusione di risultati | 18 | 17% |
Attività di monitoraggio in itinere | 97 | 93% |
Attività di valutazione in itinere e finale | 95 | 91% |
Attività di orientamento | 30 | 29% |
Attività di ricerca | 94 | 90% |
Attività promozionali e pubblicitarie | 20 | 19% |
Bilancio di competenze | 51 | 49% |
Formazione destinatari intermedi | 10 | 10% |
Politiche di sviluppo del personale | 57 | 55% |
Progettazione | 104 | 100% |
Progettazione di materiali didattici | 25 | 24% |
Ricerca per l’occupabilità | 16 | 15% |
Selezioni dei partecipanti | 5 | 5% |
Quindi ricerca e analisi organizzativa sono le azioni più frequenti con diverse declinazioni a seconda delle esigenze e specificità delle realtà organizzative: dalla ridefinizione di ruoli e mansioni all’interno delle cooperative alla consulenza specialistica rivolta al management per sostenere la digital trasformation; dall’analisi di mercato e dei competitors all’analisi della catena logistico-produttiva dei partner; dalla lettura dei fabbisogni interni all’organizzazione all’analisi della domanda potenziale degli stakeholder ; dalla mappatura della maturità digitale delle organizzazioni all’analisi dell’impatto delle filiere; dalla ricerca per il co-housing a quella per lo sviluppo della telemedicina.
Non mancano attività di ricerca orientate all’implementazione della Learning Organitation e all’Open Innovation.
Da segnalare azioni dedicate specificamente all’individuazione, valutazione e valorizzazione delle competenze dei lavoratori: nei piani presentati troviamo infatti, percorsi di mappatura delle competenze (55%), bilanci di competenze (49%) e orientamento (29%) con percorsi di messa in trasparenza delle competenze acquisite in contesti non formali.
Sono presenti inoltre attività orientate alla trasformazione del ruolo o alla progressione di quello “ricoperto”, alla definizione di percorsi di carriera, all’introduzione di nuovi profili professionali. Nel 15% dei casi si riscontra la creazione di nuova occupazione.
L’attivazione dei processi di partenariato riguarda il 58% dei piani; una presenza significativa ed inedita favorita dagli obiettivi di innovazione sociale che si sostanziano attraverso il consolidamento e la creazione di reti di sviluppo territoriali per l’attivazione di nuovi servizi e l’integrazione ed evoluzione di quelli esistenti, per una gestione dei processi comunitari orientati alla promozione della salute, della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale.
Rispetto agli obiettivi di innovazione proposti dall’Avviso, quella organizzativa risulta prevalente nel 52% dei piani anche se nel 20% dei casi è affiancata e supportata dall’innovazione digitale; quest’ultima è un obiettivo prioritario nel 24% dei piani e accompagna, inoltre, l’innovazione sociale nel 13% dei casi; i medesimi valori riguardano l’innovazione sociale, scelta come obiettivo trainante nel 24% dei piani.
L’innovazione organizzativa si compie in diversi ambiti di intervento: dallo sviluppo del “dispositivo” di responsabilità sociale d’impresa all’introduzione di nuovi profili professionali; dal potenziamento delle competenze dei livelli dirigenziali, di coordinamento e gestionali all’adozione alla creazione di network tra aziende per alleanze di scopo; dall’ implementazione di nuovi servizi e nuovi prodotti al miglioramento del clima aziendale; dall’introduzione di sistemi di gestione HR per la conciliazione dei tempi di lavoro alla sperimentazione di nuove forme di alternanza in smart working; dalla differenziazione di servizi/prodotti alla commercializzazione di soluzioni a basso impatto ambientale; dall’impiego di sistemi digitali innovativi per la gestione amministrativa e dei flussi di produzione all’evoluzione del modello di business e degli investimenti per creare nuova occupazione.
L’innovazione digitale supporta l’innovazione organizzativa e gestionale dell’imprese nella riduzione della diversificazione tecnologica dei diversi comparti, nella digitalizzazione di interi processi produttivi per consentire un controllo ed una supervisione più puntuale del prodotto/ servizio e aumentarne la qualità; nell’ introduzione di piattaforme open Innovation per incidere sulle inefficienze e gli sprechi; nella progettazione fruibile di nuovi servizi e nella promozione e distribuzione di prodotti verso nuovi di mercati; nel creare e proporre servizi avanzati di ricerca e di elaborazione dati.
L’innovazione sociale vede diversi ambiti di intervento: dalla rigenerazione sociale degli spazi fisici alla progettazione e gestione integrata dei servizi sociali e sanitari; dalla sperimentazione di modelli di inclusione sociale e lavorativa di soggetti fragili all’attivazione di nuovi servizi per l’orientamento e la presa in carico della domanda sociale nella sua complessità; dalla sperimentazione di gruppi pilota di nuove professionalità multi-funzione allo sviluppo della sostenibilità ambientale di filiera (valorizzazione degli scarti, materie prime da riciclo, riduzione del consumo di H2O ecc. Cc.) fino all’ estensione delle prassi di certificazione; non mancano reti con i soggetti istituzionali per l’avvio delle procedure di co-programmazione e co-progettazione finalizzati alla valorizzazione di beni pubblici, urbani, artistici e culturali.
Le tematiche formative previste per la fase II (tabella 6) vedono una prevalenza della “Gestione aziendale (27%) intesa come acquisizione di nuove competenze relative alla pianificazione, al controllo di gestione, all’innovazione organizzativa e digitale, alla gestione amministrativa degli appalti e delle convenzioni. Nuove competenze inoltre per i processi di management, gestione del personale, co-produzione di processi partecipativi e delle reti di prossimità, diversity management.
Raggiunge il 21% lo “Sviluppo delle abilità personali” ovvero le soft skill relative al team working e all’engagement aziendale, alla gestione del tempo e dello stress, all’ empowerment organizzativo, alla flessibilità e alla leadership. Competenze trasversali che stanno rivelando un’importanza crescente nei processi di trasformazione e cambiamento del mondo del lavoro.
Tabella 6 Avviso 48 – Distribuzione delle tematiche formative nei piani presentati | ||
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tematiche | ore previste | incidenza % |
Gestione aziendale (risorse umane, qualità, ecc) e amministrazione | 8.127 | 27,1% |
Sviluppo delle abilità personali | 6.357 | 21,2% |
Tecniche, tecnologie e metodologie per l’erogazione di servizi sanitari e sociali | 5.383 | 18,0% |
Informatica | 4.329 | 14,4% |
Conoscenza del contesto lavorativo | 1.635 | 5,5% |
Vendita, marketing | 1.103 | 3,7% |
Lingue straniere, italiano per stranieri | 680 | 2,3% |
Tecniche e tecnologie di produzione dell’agricoltura, della zootecnica e della pesca | 623 | 2,1% |
Salvaguardia ambientale | 571 | 1,9% |
Tecniche, tecnologie e metodologie per l’erogazione di servizi economici | 428 | 1,4% |
Contabilità, finanza | 334 | 1,1% |
Tecniche e tecnologie di produzione della manifattura e delle costruzioni | 244 | 0,8% |
Lavoro d’ufficio e di segreteria | 156 | 0,5% |
Totale | 29.970 | 100,0% |
L’acquisizione di “Competenze specialistiche nella gestione dei servizi sociali e sociosanitari” raggiunge il 18% e per la prima volta nella storia del Fondo le competenze informatiche si attestano al 14% delle ore di formazione previste; segno che l’innovazione digitale è ormai realtà aziendale.