La programmazione Avvisi FdR 2022



È stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Fon.Coop la Programmazione del Fondo di Rotazione 2022: uno stanziamento di 11,5 milioni di euro per tre Avvisi – Aziendale, Strategico, Smart – da pubblicare a partire da marzo.
Il Presidente e la Vicepresidente indicano i tratti più significativi delle opportunità formative per l’anno in corso a favore delle imprese


  • Presidente Gizzi, quali sono le caratteristiche della Programmazione 2022 di Fon.Coop?

Giuseppe Gizzi

La nostra nuova Programmazione è dedicata ai cambiamenti, alle trasformazioni e al riposizionamento competitivo delle nostre imprese. Proponiamo una formazione che dà specifico rilievo alla qualificazione e alla specializzazione delle competenze tecniche e professionali di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di renderle adeguate, riconosciute e rispondenti ai fabbisogni emergenti.
Tra i temi centrali c’è l’inclusione soprattutto di donne e giovani, anche in una prospettiva di nuova occupazione e intendiamo orientarci con più vigore sulla sostenibilità che, proprio perché intesa e spesa in tutte e tre le sue prospettive – economica, ambientale e sociale – non può che essere una sostenibilità cooperativa. Quest’anno infatti il Fondo lancia e propone la sostenibilità cooperativa quale valore identitario e strategico. Vogliamo incentivare prassi e governance orientati alla partecipazione, alla legalità, all’impiego responsabile delle risorse, al lavoro dignitoso, alle pari opportunità di genere. E crescere in una prospettiva di sviluppo e valorizzazione dei territori e delle comunità.

  • Nella Programmazione si fa riferimento al PNRR…

Giuseppe Gizzi

Il PNRR è una certezza in termini di risorse e di programmi da realizzare e come Fondo ci siamo impegnati su linee d’azione formative diffuse per garantire anche alle piccole imprese il diritto di accedere alle opportunità di sviluppo finanziate dal Piano. La nuova incognita che abbiamo dovuto prendere in considerazione è una crisi energetica dalle proporzioni inaspettate e che porta con sé l’aumento del costo delle materie prime; su questo abbiamo fatto in modo che gli Avvisi contengano sufficienti stimoli all’ottica green e alla sostenibilità ambientale perché le imprese possano introdurre rapidamente nuovi modelli di produzione di beni e servizi meno energivore e sinergie virtuose tra soggetti delle comunità di riferimento.

La programmazione 2022 si posiziona su un livello alto di formazione perché stiamo proponendo azioni di crescita incisive, performanti incentrate sul tema dell’innovazione. È una formazione che non si focalizza su singoli comparti aziendali o figure specialistiche ma che fornisce all’impresa nel suo insieme la capacità sistemica di competere in mercati sempre più mutevoli e globali. Oggi un’impresa deve essere in grado di sostenersi e contemporaneamente rilanciarsi con soluzioni di qualità e “con una marcia in più”. Il solo sostenersi – che poi è sopravvivere – non “salva”. Non è più sufficiente qualche intervento formativo “spot”, c’è bisogno di acquisire competenze nuove ed evolute (upskilling e reskilling) e in stretta connessione tra loro.

D’altronde è il nostro sistema di riferimento – in primis cooperativo – che ci chiede questo approccio. Nei due scorsi anni “pandemici” il comparto cooperativo – e Fon.Coop ne è lo specchio – ha consolidato le sue posizioni: sia per la sua tipica funzione anticiclica in momenti di crisi ma soprattutto perché al suo interno ha potenziato le reti d’impresa, aumentato la dimensione attraverso fusioni, ha rinnovato le governance. Per questo c’è estremo bisogno di una formazione di alto livello per consolidare le scelte fatte anche in termini di quote di mercato. E poi non dobbiamo dimenticare che nel 2021 i tre Avvisi emessi hanno ottenuto un altissimo gradimento tra le associate.

Concludendo, la nuova Programmazione Fon.Coop 2022 è strumento di trasformazione e di cambiamento in continuità, in ascolto e anche in fieri

  • Vicepresidente Verduni, perché in fieri?

Valentina Verduni

La programmazione del Fondo di Rotazione di quest’anno è effettivamente in fieri per due motivi. Il primo riguarda le risorse stanziate, che sono attualmente 11,5 milioni di euro su tre Avvisi: 5 milioni su Aziendale, 4,5 milioni su Strategico e 2 milioni su Smart. Come già avvenuto nel 2021, potrebbe esserci un aumento delle risorse dedicate agli Avvisi legato a maggiori incassi.

Ma il fatto per cui oggi consideriamo la Programmazione in movimento è perché sono attese evoluzioni della normativa vigente, che abbiamo citato in premessa, e che potrebbero modificare – se non aumentare -l’assetto delle attività 2022. Nell’ambito del PNRR, ed in particolare all’interno della Missione M5, è stato adottato il Piano Nuove Competenze che include interventi dove i Fondi Interprofessionali sono chiamati in causa – sia pur genericamente.

È stato riconfermato il Fondo Nuove Competenze gestito da Anpal che finanzia il costo delle lavoratrici e dei lavoratori in formazione nelle imprese che hanno avviato, tramite accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, innovazioni di processo, prodotto o tecnologica.

E poi c’è il Programma GOL che ha come destinatari i lavoratori in transizione e i disoccupati per i quali è previsto un intervento di aggiornamento o riqualificazione ai fini occupazionali. In entrambi i casi si aspettano i decreti specifici e le Parti Sociali stanno chiedendo, per quanto il ruolo dell’Anpal – l’Agenzia ministeriale delle Politiche Attive cui dipendono i Fondi – sia da tempo commissariata, che i Fondi Interprofessionali abbiano un ruolo più attivo in questo processo di trasformazione del mondo del lavoro.

I Fondi Interprofessionali da vent’anni promuovono e sostengono lo sviluppo della formazione continua in un’ottica di competitività delle imprese da un lato, e dall’altro garantiscono e supportano l’occupabilità delle lavoratrici e dei lavoratori; diviene fondamentale quindi la stretta sinergia con i Fondi interprofessionali che possono mettere a disposizione l’esperienza oramai confermata da oggettivi risultati.

Lo scorso anno Fon.Coop ha proposto ed agevolato le proprie associate ad utilizzare “in combinata” le risorse del Fondo Nuove Competenze nei piani degli Avvisi e sul Conto Formativo ma non è stata un’esperienza facile, non a caso la doppia partecipazione è stata scarsa. Auspichiamo che il nuovo bando, che ripeto è legato alla missione 5 del PNRR, nel valorizzare il ruolo dei Fondi, contenga delle modifiche che armonizzino e facilitino l’utilizzo congiunto delle due fonti di finanziamento.
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  • Nella programmazione 2022 si fa riferimento alla Legge di Bilancio del dicembre 2021 che stabilisce la restituzione ai Fondi Interprofessionali del prelievo forzoso imposto dal 2014. Cosa significa in concreto?

Valentina Verduni

Che sia stabilita la restituzione dei 120 milioni ai Fondi “è legge” anche se l’intervento non è strutturale perchè legato alle sole annualità 2022 e 2023.
Nel concreto siamo in mezzo ad un guado, un po’ come per il PNRR. Devono essere infatti anche adottati degli interventi normativi attuativi, per questo non possiamo ancora tenerne conto nella programmazione. Interventi che auspichiamo migliorino l’attuale prospettiva che appare, per ora, di corto respiro.

  • Perché?

Valentina Verduni

L’art. 1 comma 242 delle Legge di Bilancio 234/2021 restituisce ai Fondi, ma con riserva, il c.d. prelievo forzoso sulle risorse del contributo dello 0,30% in vigore dal 2014 – per Fon.Coop si tratterebbe di quasi 6 milioni di euro.

Dico “con riserva” perché la restituzione è in forma di rimborso, non c’è una restituzione tout court ma solo a fronte di un precedente impiego di risorse per la formazione dei soli lavoratori cassintegrati. Posto che, come Fondi, possiamo emettere Avvisi solo avendo già incassato le risorse senza possibilità di fare anticipi, allo stato attuale si rischia che, per avere il rimborso, dovremmo privilegiare la formazione per i cassintegrati a discapito dei lavoratori attivi delle imprese – imprese che sappiamo bene hanno bisogno di programmi formativi molto mirati su competenze attive per competere in questo mercato del lavoro in continuo cambiamento. Sottolineo che lo 0,30% viene versato solo per i lavoratori attivi e non per i cassintegrati.

Il comma 242 specifica che le modalità di rimborso ai Fondi Interprofessionali verranno definite di concerto tra Ministero del Lavoro e quello di Economia e finanze con un decreto ad hoc. Noi ci auguriamo che questo decreto venga emanato con quei correttivi e quegli indirizzi che consentano ai Fondi di riappropriarsi in modo congruo ed utile delle risorse prelevate, senza dover stravolgere le politiche di finanziamento della formazione – e neanche creare conflitti tra lavoratori.

E poi che il decreto esca in tempi brevi per consentirci di aggiornare rapidamente le programmazioni approvate e comprendere le modalità certe di questo rimborso.

Giuseppe Gizzi

Da cooperatore vorrei dire che la strategia legata alla restituzione delle risorse del prelievo forzoso, ma anche la partecipazione dei Fondi al programma PNRR, così come si sta delineando non mi entusiasma. La formazione che da due anni noi stiamo finanziando non intercetta questi programmi. Mi spiego meglio. Qual è l’incidenza dei lavoratori cassintegrati nel sistema cooperativo? A parte la ristorazione collettiva, il turismo, la cultura abbiamo una situazione di piena occupazione, a differenza di altri Fondi Interprofessionali, che hanno platee di imprese colpite duramente dall’emergenza Covid. I circa 6 milioni che ci dovrebbero restituire costituiscono un’offerta di finanziamenti cui dovrebbero corrispondere circa 3.000 lavoratori cassintegrati. Che non abbiamo, per fortuna.
Ai nostri Avvisi partecipano le imprese sociali e le organizzazioni del Terzo Settore, del comparto sociosanitario, sociale, commercio, servizi, multiservizi, agricoltura… sono tutti settori che avrebbero bisogno di quelle risorse forzosamente sottratte – perché effettivamente versate – senza ipoteche. Io mi auguro che vengano introdotti correttivi che introducano altri target di beneficiari della formazione.

  • Può spiegarci quali?

Giuseppe Gizzi

Faccio una necessaria premessa partendo dalla cooperazione. Le attuali riforme del diritto societario privilegiano la forma d’impresa a responsabilità limitata – le srl – con poco investimento e soprattutto poca mutualità, che è invece il cardine dell’imprenditorialità cooperativa.
La cooperazione come ho detto si consolida, ma non cresce. Noi siamo collocati in grandi gruppi di consumo, multiservizi, global logistic, molto sociale e welfare; siamo bravi a difendere le nostre posizioni, le nostre eccellenze ma abbiamo difficoltà a guardare oltre. C’è il fenomeno delle cooperative di comunità, che è una nuova frontiera e che tuttavia necessita di una strategia di ampio respiro. Se non si trovano nuove forme di intervento il sistema cooperativo difficilmente potrà crescere. Occorre focalizzare l’attenzione su nuovi attori che possano considerare centrale la mutualità: gli immigrati, le donne, i giovani.
Se i 6 milioni di euro che sembra saranno restituiti al Fondo venissero destinati anche alla formazione dei lavoratori di imprese cooperative neocostituite con disoccupati, svantaggiati, donne, giovani, come effetto virtuoso non si avrebbe solo il rafforzamento del Fondo, ma anche, e direttamente, dell’intero sistema cooperativo. Sarebbe importante che venisse introdotto un emendamento che favorisca anche la formazione di lavoratori di nuove imprese cooperative, inserendola nella normativa sulle start up. Abbiamo la possibilità di dare linfa al sistema cooperativo attraverso la nascita di nuove imprese cooperative fondato sul concetto di mutualità.

 

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